Museo



Museo della vita del soldato nella grande guerra


 
Indirizzo:
Via Roma,17 presso il Centro Culturale "Neri Pozza"


Telefono:
0445/793380 

Orario apertura:
mecoledi': ore 15.00 - 18,00
giovedi': ore 09,30 - 11,30

Durante le festività e in altri orari,
visitabile su appuntamento telefonando allo 044575070 - 0445/76888.




Il museo in breve:

ll Museo riunisce in locali adeguatamente allestiti una nutrita e adeguata serie di oggetti e materiali d’uso quotidiano impiegati dai soldati sul fronte alpino della Prima Guerra Mondiale. Recuperati nei luoghi di battaglia in più di trent’anni di ricerche dal recoarese Antonio Storti, soprattutto nella zona del Pasubio e dell’Adamello, i manufatti sono stati donati alla Comunità recoarese perché possano visibilmente testimoniare un’epoca che tanto ha inciso nella vita del paese di Recoaro e del suo territorio. Solamente alcune foto e qualche oggetto strettamente personale, come una ciocca di capelli della fidanzata, sono stati donati al Museo da un recoarese figlio di un combattente e da pochi altri donatori. Gli oggetti esposti offrono una viva testimonianza per conoscere le condizioni in cui si svolgeva la vita quotidiana di migliaia di soldati al fronte: dal vestiario all’alimentazione, dall’igiene personale ai lavori di trincea, dalla difesa individuale ai rari momenti di tranquillità.

I manufatti sono ottimamente conservati poiché gran parte di essi è stata recuperata dal ghiaccio in cui sono stati inglobati e protetti per quasi ottant’anni. Alcuni pezzi sono veramente rari e originali: non forniti direttamente dall’esercito ai soldati ma fabbricati da questi ultimi o acquistati nelle retrovie del fronte. Gli oggetti esposti sono ordinati e classificati all’interno di varie vetrine opportunamente illuminate ed allestite per tipologia e per tematiche.
Si trovano manufatti che servivano per l’alimentazione: borracce italiane, francesi e inglesi, di legno o smaltate, tazze in ceramica, pentole, stoviglie, un macinino per caffè, coperchi, imbuti, gavette e gavettini, scaldacaffè, piatti. Sempre con tema l’alimentazione, sono esposti mestoli, coltelli e posate, cucchiai e forchette, apriscatole, scaldarancio e scaldagavette, fornellini. Inoltre si trova una serie di scatolette che contenevano i più disparati alimenti: burro, cotechino, prosciutto, mortadella, formaggio, condimento per pasta, pomodoro, funghi all’olio e al naturale, cetrioli, mostarda, tonno, sardine, acciughe, carne, gelatina, dadi, olio d’oliva.
Sono visibili contenitori per liquidi: una botticella, un secchiello artigianale, vasetti in vetro, recipienti in vetro per sale iodato, citrato e marmellata, bicchieri, bicchierini e sottotazze, bottiglie di varie forme e dimensioni per gazzosa e acque minerali, tra cui una delle Regie Fonti di Recoaro, trovata nei ghiacci della Presena. Si trovano poi 17 scatolette per alimenti con chiaro intento patriottico: antipasto “Savoia” o “Italia”, alici “Garibaldina”, carne o tonno “Duca degli Abruzzi”, o “Trento e Trieste”, “Alpino”, “Pace”.Vi sono altre bottiglie per birra, vino, liquori, sciroppi, vaselina e una serie di contenitori tecnici per grasso, olio o acqua per mitragliatrice, oliatori per fucili, spolette.

Troviamo inoltre materiale medico come bottigliette e tappi per medicinali, fiale, cerotto, garze, antitetaniche; oggetti per illuminazione e per il servizio telefonico: isolatori in legno o ceramica, quadretti elettrici, parabole per lampade, lampadine e portalampade, cornette telefoniche, batterie, rocchetti, stendifilo, elettrodi, picchetti. Particolare spazio è dedicato alle baracche e ai ricoveri per i soldati; vi si trovano serrature, cerniere, infissi per travi, chiavi e lucchetti, picchetti per tende individuali o collettive, chiodi, targhe segnaletiche, lanterne, portacandele, lumini, lanternini civili o artigianali. Ugualmente sono raccolte attrezzature da neve e da roccia: piccozze, racchette da neve, bastoni da sci, chiodi da roccia, maniglie in legno per vie ferrate, infissi per ancoraggio corde, vari tipi di ramponi, ghette da neve, una rara confezione austriaca di sciolina. Sono presenti tre tipi diversi di sci con attacco e alcuni bastoni da montagna, attrezzatura da trincea come punte e ancoraggi per fissare i reticolati, pinze tagliafili; oggetti per disboscare; finimenti per animali come ferri di cavallo e mulo, staffe, speroni, morsi, brusca e striglia; attrezzi da calzolaio, spazzole, grasso e lucido per scarpe

Sono esposti attrezzi da lavoro: badili in ferro o in legno per la neve, picconi, badiletti, piccozzini, zappette, scovolini per fornelli da mina, mazze, picconi da roccia, cunei, martelli, gravine, bocciarde, punte da mina, attrezzature per legno e carpenteria, chiavi e cacciaviti, parti per teleferiche. Sono raccolti oggetti di abbigliamento personale come guanti, calze, fazzoletti, scarpe, zoccoli, passamontagna, cappucci mimetici, calzature da vedetta ed inoltre elmetti italiani ed austriaci, alcune baionette e pugnali, una bandierina metallica per segnalazioni e una strana croce rivestita in lamiera. Troviamo infine una grande varietà di oggetti ad uso personale: accanto ad alcuni cappelli alpini e berretti, tascapani, giberne e contenitori per maschere antigas si trovano dai pettini ai rasoi, al sapone da barba e ai sali da bagno, dagli spazzolini al dentifricio, dalle matite e dai portapenne ai contenitori d’inchiostro, dalle targhette metalliche alle pipe e agli accessori per fumatori, dagli anelli alle monete e ai portamonete, dai distintivi alle medagliette, dai gomitoli agli aghi e al filo, dalle fibbie alle cinture, dalle foto personali ai piastrini di riconoscimento, dagli orologi ai giornali di trincea.
A cura di Claudio Gattera

  

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